Roseto madre

La rosa è un fiore ed è un archetipo che amo.

La rosa per me è una “forma angelica visibile”, ispiratrice e compagna della mia poesia da lungo tempo.
Scrivo da molti anni in “compagnia delle rose”. Spesso ho scelto di far diventare visibile la mia scrittura attraverso delle azioni poetiche.
Seguendo questa traccia è nata l’idea di realizzare un roseto dedicato a Venezia, partito ormai cinque anni fa.
Ho pensato di iniziare l’impianto dei primi rosai nelle isole dove Venezia è nata, chiamandoli “Roseto Madre”.
L’intento è di non creare solo “impianti” di tipo botanico, bensì anche di esprimere intenzioni culturali come quelle di dare un significato ad ogni luogo, con una risonanza, ogni volta diversa, del “Percorso delle Rose” nell’esperienza del visitatore.
Nell’isola di Torcello ho pensato di realizzare un nucleo centrale di rose, quasi a simboleggiare una cellula di inizio.
Nell’isola della Certosa ho proposto un roseto a forma di barca, dalla quale gli uomini e le donne “del mare” possano raccontare le loro storie.
A Burano è già “nato” un Cuore di Rose all’interno del magnifico vigneto di Venissa. Per l’isola di San Giorgio ho proposto ai Padri Benedettini rose damascene, usate soprattutto per preparare tisane e olio di rose.
Il “Roseto Madre” avrà delle ramificazioni nei sestieri veneziani, come in quello di Cannaregio dove già è fiorito un grande Cuore nel giardino del Liceo Marco Foscarini, dedicato ai giovani e da essi curato.
Così come sarà curato dagli studenti della Scuola Alberghiera Barbarigo un altro giardino, dove le rose possono essere ispiratrici nell’arte culinaria.
E ancora è stato impiantato un ulteriore roseto, realizzato con rose antiche, nel giardino interno della Basilica di S. Maria della Salute, chiamato il “Roseto del Silenzio”.